La Rete Globale irretisce sempre più giovani e meno giovani.
Dipendenti da Internet in cura al Policlinico Gemelli
Il complesso ospedaliero cattolico del Policlinico Agostino Gemelli, strettamente legato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nato dal sogno di un padre francescano, Agostino Gemelli, dal quale prese il nome, fu definito dal Sommo Pontefice della Chiesa di Roma Papa Wojtyla, “Vaticano III”.
Così, battezzò l’ospedale Gemelli il Papa Giovanni Paolo II nel 1996 durante l’Angelus recitato dalla finestra della stanza ove fu ricoverato diverse volte, a partire da quella a seguito dell’attentato.
Il Gemelli rappresenta il polo d’eccellenza della sanità della Capitale romana.
Il Policlinico Gemelli, nato dal sogno di padre Agostino Gemelli che purtroppo non fece in tempo a vederne la realizzazione in quanto morì nel luglio del 1959, l’ospedale fu edificato con l’intento di formare non semplici medici ma medici cristiani che volgessero la loro attenzione non solo al paziente da curare, ma all’uomo in quanto essere unico ed irripetibile non bisogni e necessità individuali sia fisici che psichici.
Lo stile dell’ospedale si fonda su un’eccellenza scientifica ed accademica, unita ad un’efficienza del modello organizzativo – gestionale.
La centralizzazione dei servizi clinici, amministrativi e contabili è avvenuta, poi, negli anni ’70 con la sua prima convenzione con la Regione Lazio ed è proseguita negli successivi anni con un drastico miglioramento delle prestazioni in termini di costi, servizi, velocità, qualità, ponendo sempre al centro del sistema il paziente. Sin dall’inizio il Policlinico Gemelli ha ispirato il proprio impegno scientifico e culturale ai valori dell’etica e della vita, altro elemento dello stile dell’Ateneo dei Cattolici italiani.
Oggi la sfida per quanti operano all’interno del complesso sanitario del Policlinico Agostino Gemelli e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ad esso strettamente legato, è quella di mantenere l’identità della ricerca non solo in termini clinici, economici ed organizzativi, ma anche sociali ed etici.
In quest’ottica si collocano le due strutture del Laboratorio interdisciplinare sulle cellule staminali e l’Unità di valutazione delle tecnologie sanitarie.